MIO NONNO ERA UN CILIEGIO
dal racconto di Angela Nanetti
con Gabriele Penner
scene Enzo Mologni
regia di Umberto Zanoletti
Descrizione
Tonino, ormai cresciuto, racconta la sua infanzia, tempo speciale passato tra i rami di un ciliegio e dentro le acrobazie di un nonno contadino. E' così che Tonino ha scoperto la vita: giocando all’aria aperta, gustandosi gli affetti, ascoltando parole buone, provando il dolore del distacco, conoscendo e difendendo la natura. Tra mille sorrisi e una manciata di lacrime, senza retorica e con buona ironia, scorre il racconto di un’avventura: quella che conosce ogni bambino che diventa grande. Un attore narratore, nei panni di Tonino, racconta lo scorrere delle stagioni e delle generazioni. Lo fa all’ombra di un albero, stilizzato, coprotagonista in questa narrazione: dai suoi rami infatti scendono sospesi gli oggetti che abitano la memoria di Tonino. Nelle sue parole troviamo la storia di tanti che vivono in città scombinati dai suoi ritmi frenetici, che allontanano le persone le une dalle altre, che originano liti e separazioni familiari. Ma nei suoi ricordi c’è soprattutto la storia di un bambino di nove anni che attraverso il rapporto coi nonni contadini, attraverso il dolore della loro perdita, riesce a ricomporre le fratture della sua famiglia che intraprende il percorso di ritorno verso la campagna e la vita contadina. Lo spettacolo è commovente, strappa sorrisi e forse qualche lacrima nella dolcezza della narrazione innocente di un adulto che un tempo è stato il protagonista felice, malgrado tutto, di un’avventura: la sua infanzia.